A dicembre scorso ci hanno tacciato di essere una inutile goccia in un immenso oceano. La "Goccia" sta alimentando uno Tsunami. Tariffe professionali, ripristinare i minimi tariffari: ce lo chiede l’Europa
Di Redazione Tecnica - 13 aprile 2017
La sentenza dell’8 dicembre 2016 numero c-532/15 della Corte di Giustizia Ue ha affermato la legittimità in ambito europeo dei minimi tariffari inderogabili: l’Italia dovrebbe fare un passo indietro e ripristinare i minimi tariffari. L’abolizione dei minimi tariffari in Italia del 2006 ha innescato il gioco del minimo ribasso dei compensi. Molti professionisti hanno un reddito inferiore ai 15 mila euro lordi annui e i cittadini hanno molte meno possibilità di usufruire di servizi di qualità: per questi motivi è necessario ripristinare un sistema virtuoso che dia garanzie agli uni e agli altri.
L’assenza di riferimenti normativi che consentano di stabilire con sufficiente chiarezza il livello delle prestazioni professionali in linea con standard qualitativi predeterminati provoca disorientamento nella committenza e incide in modo significativo sulla corretta applicazione di importanti discipline legislative, in ambito energetico per esempio. Gli Attestati di Prestazione Energetica (APE) sono stati redatti a prezzi stracciati, per esempio. Non deve più succedere. Continua a leggere Reintrodurre le Tariffe professionali è la prima cosa da fare.
Secondo un’indagine del CNI del 2016, l’86% dei professionisti vuole tornare ad avere tariffe professionali di riferimento. Le tariffe professionali non sono un mezzo di tutela corporativa ma uno strumento per capire la qualità e l’entità della prestazione, valutazioni che spesso sfuggono ai committenti. In un presente di ribassi e certificazioni energetiche a 30 euro, le tariffe professionali conterrebbero un’informazione fondamentale per capire che di fronte a certi costi non può esserci la qualità sufficiente. Leggi anche Reintroduzione Tariffe professionali uguale mai più certificazioni a 30 €.
Quello che viene chiesto al Governo con la manifestazione è appunto l’introduzione di una normativa prima di tutto sulle tariffe professionali minime e giuste per la qualità delle prestazioni. Ci sono anche altri temi interessanti per cui il Comitato Promotore dei Professionisti chiede attenzione: l’equità fiscale e il diritto a una formazione qualificata di alto livello, per esempio. La manifestazione è indetta per il 13 maggio e sono invitati tutti gli ordini e i collegi Italiani che riterranno opportuno partecipare.
Giusto compenso: Costituito a Roma il comitato promotore dei professionisti
Il 13 maggio la manifestazione nella Capitale
Gli Ordini degli Architetti, Avvocati, Ingegneri di Roma e provincia, l'Ordine degli Avvocati di Napoli, con l’adesione della Consulta delle Professioni presso la Camera di Commercio di Roma, hanno istituito oggi il Comitato Promotore per l'organizzazione della manifestazione che si svolgerà nella Capitale il prossimo 13 maggio.
L'obiettivo è di unire le voci dei professionisti per chiedere al Governo l'introduzione di una normativa sul giusto compenso per la qualità delle prestazioni e su altri temi importanti, quali l'equità fiscale e il diritto/dovere a una formazione qualificata di alto livello.
L'unione dei professionisti degli ordini più grandi d'Italia nasce dopo la pronuncia della sentenza dell'8/12/2016 n° c-532/15 della Corte di Giustizia UE, che ha affermato la legittimità in ambito europeo dei minimi tariffari inderogabili.
"L'abolizione dei minimi tariffari in Italia - si legge nella nota - ha portato alla creazione di un mercato professionale falsato e non basato su una reale tutela della concorrenza, dove si gioca al minimo ribasso dei compensi. Si dovrebbe, pertanto, ripristinare un sistema virtuoso che garantisca sia i cittadini, che devono poter usufruire sempre di servizi di prima qualità, sia i professionisti, che in gran parte hanno un reddito inferiore ai 15 mila euro lordi annui”
“ I professionisti italiani, che rappresentano il 13% del PIL del Paese - prosegue la nota - scenderanno in piazza il 13 maggio, per sostenere le proprie istanze, in un corteo che attraverserà il centro della città. Nei prossimi giorni saranno invitati a partecipare all'iniziativa tutti gli Ordini e Collegi Italiani che vorranno aderire alla manifestazione".
FEDERARCHITETTI CHIEDE AL GOVERNO UNA NUOVA NORMATIVA TARIFFARIA
Con una recente sentenza, la Corte di Giustizia UE ha affermato la legittimità in ambito europeo dei minimi tariffari inderogabili.
Il procedimento verteva sulle richieste di una decisione della Corte in merito a due diverse cause in Spagna in tribunali diversi.
Entrambi i tribunali si dovevano pronunciare sulla congruità della parcella presentata per prestazioni professionali rese nei confronti di due ditte e quindi, in generale, sulle tariffe dei procuratori legali vigenti in Spagna.
In Spagna le tariffe dei procuratori legali sono regolamentate dal Real Decreto n. 1373/2003 che assoggetta la retribuzione a un importo obbligatorio predeterminato, che può essere negoziato tra il procuratore e il suo cliente, ma che può essere aumentato o diminuito solamente del 12% e fissa il limite massimo per causa in base al valore della controversia. Il limite massimo globale dei diritti percepiti da un procuratore legale in una stessa causa, per uno stesso atto o in uno stesso procedimento è pari a EUR 300 000.
In entrambi i casi i Giudici spagnoli hanno deciso di sospendere l’esame della causa e di sottoporre alla Corte europea la seguente questione pregiudiziale:
“Se l’esistenza di una normativa dettata dallo Stato, che prevede il controllo di quest’ultimo nella fissazione dei diritti dei procuratori legali, precisandone per via regolamentare l’importo esatto e obbligatorio e attribuendo agli organi giurisdizionali, specialmente in caso di condanna alle spese, la competenza a controllare in ogni singolo caso la fissazione di tali diritti, benché siffatto controllo sia limitato a verificare la rigorosa applicazione della tariffa, senza che sia possibile, in casi eccezionali e con decisione motivata, derogare ai limiti stabiliti dalla normativa tariffaria, sia conforme agli articoli 4, paragrafo 3, [TUE] e 101 TFUE.”
L’otto dicembre 2016, riunendo i due procedimenti, la prima sezione della Corte europea dichiara e sancisce:
“L’articolo 101 TFUE, in combinato disposto con l’articolo 4, paragrafo 3, TUE, dev’essere interpretato nel senso che non osta a una normativa nazionale, come quella di cui trattasi nel procedimento principale, che assoggetta gli onorari dei procuratori legali a una tariffa che può essere aumentata o diminuita solamente del 12%, e della quale i giudici nazionali si limitano a verificare la rigorosa applicazione, senza essere in grado, in circostanze eccezionali, di derogare ai limiti fissati da tale tariffa.”
In questo contesto legislativo europeo che riapre il nodo della sovranità nazionale sulle tariffe professionali, Federarchitetti reputa necessario e opportuno chiedere al Governo l'introduzione di una nuova normativa sul giusto compenso per i liberi professionisti che sia pari al livello della qualità delle prestazioni professionali e si attiverà per sostenere ogni iniziativa in questa direzione, anche di concerto con altre organizzazioni.
Le recenti esternazioni del Ministro della Giustizia On. Andrea Orlando e dell’On. Cesare Damiano con l’apertura di uno spiraglio verso l'equo compenso, sembra abbiano finalmente preso atto che l'abolizione dei minimi tariffari in Italia ha falsato il mercato professionale senza apportare una tutela della concorrenza, costringendo a un ribasso dei compensi squalificante per i professionisti, ridotti a gareggiare per la sopravvivenza, e privo di reali garanzie di qualità per il cittadino.