I nostri figli saranno intrisi di tecnologia ma non sapranno distinguere le arti dei loro padri.
Un'apposita Commissione Cultura, infatti, ha ritenuto di non sottoporre ai nostri figli la storia dell’arte adeguandosi ai contenuti osceni introdotti dall'ex Ministro, Maria Stella Gelmini, nella legge di riforma del sistema scolastico (nn. 133 e 169 / 2008). In sintesi vuol dire che a un cittadino italiano non serva affatto prendere coscienza della propria terra, della propria cultura, da sempre ricca d'arte.
E così in un attimo, da un giorno all’altro la Storia dell'arte non costituisce più materia di insegnamento. In un paese come il nostro, strapieno di giacimenti culturali, dove l’arte è alla base delle stesse nostre radici, si trova dunque opportuno eliminare lo studio più consono alla natura e alle radici dei suoi luoghi storici, come se essere edotti sulla pittura, sulla scultura, sull'architettura, che ci riguardano così da vicino, fosse una delle cose più futili ed inutili da eliminare nell'ottica di un ridicolo risparmio.
Sarà che ci stiamo avviando, a costituire una delle civiltà più insulse e vuote di questo nuovo millennio. Certamente ne rappresentiamo una che avrebbe profondamente scandalizzato le precedenti che hanno abitato questa penisola. Diciamo la verità ma dove sono gli intellettuali italiani che dovrebbero opporsi, a simili scempiaggini? Ci ritroviamo solo dei soggetti che in tutte le salse e su tutti i mezzi di comunicazione non fanno altro che cercare di abituarci alle brutture del sistema dominante, senza riuscire ad illuminarci su niente, contribuendo, invece, a diffondere un'estetica del disgusto giunta nel pieno della sua degenerazione. La bruttezza, come concetto immondo ed espressione estetica, è il modello da raggiungere nei talk televisivi, sui giornali, in molti blog. La sottomissione, come mezzo che caratterizza un impegno mentale a servizio di volgarissimi scopi, rappresenta l'attività intellettuale imperante. Se la Storia dell'arte scompare dalla scuola senza che a nessuno importi davvero qualcosa è perché siamo in un’epoca priva di critica, di luce, di amor proprio.
Redazione informazionetecnica.it
Arch. Antonietta Salierno
Incentivi in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia
Stanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico 100 milioni di euro per interventi di miglioramento dell’efficienza energetica nelle imprese di Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Il Bando (DM 5 dicembre 2013), pubblicato sul sito del Ministero, prevede gli incentivi ai programmi integrati di investimento al fine di ridurre ed alla razionalizzare l’uso dell’energia primaria utilizzata nei cicli di lavorazione e di erogazione dei servizi svolti all’interno di unità produttive esistenti e localizzate in una delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia). Le imprese costituite da almeno due anni ed iscritte nel Registro delle imprese, e in regola con le norme possono beneficiare delle agevolazioni .
REDAZIONE informazionetecnica.it 04/02/2014
Arch. Antonietta Salierno