ll.mo Presidente del Consiglio - On. Matteo Renzi
Confedertecnica Campania ( Confederazione dei Sindacati del comparto tecnico), come da Lei sollecitato, Le fa pervenire le seguenti proposte necessarie allo snellimento delle procedure burocratiche nel campo edilizio ed urbanistico che da sole potrebbero accelerare gli investimenti privati nel settore immobiliare:
1) Abolizione, in sede comunale, delle Commissioni Edilizie ed Urbanistiche che servono solo a creare inutili centri di potere a beneficio di tecnici delegati dalla politica.
2) Riconoscimento legale delle asseverazione tecnico-amministrative da parte dei professionisti nell'ambito delle procedure edilizie, in sostituzione delle autorizzazioni dirigenziali., con eventuale controllo degli atti dichiarati successivamente all'inizio lavori.
3) Attivare seriamente lo Sportello Unico in edilizia (attualmente solo sulla carta) e rilascio delle autorizzazioni edilizie anche attraverso la Conferenza dei servizi che deve essere dialogante con il proponente sulle soluzioni progettuali e non rigidamente ostativa.
4) La Conferenza dei Servizi deve prevedere che se un' Amministrazione (compresa la Soprintendenza) o l' Ufficio competente non si presenta o, in alternativa, non invii il proprio parere alla data della convocazione, deve valere a tutti gli effetti, senza possibilità di deroga, il silenzio-assenso.
5) Modificare l'art. 20 della legge 241/90 e s.m.i. per la parte che prevede la non applicabilità dei 60 giorni per il silenzio-assenso relativo ai vincoli paesaggistici, ambientali e per la pubblica incolumità. Tale vincolo dovrebbe valere solo per le grandi opere, mentre per le piccole e medie opere edilizie dovrebbe valere sempre il silenzio-assenso e comunque mai il silenzio- rifiuto.
6) L'autorizzazione sismica se non rilasciata entro 60 gg. deve essere validata dal solo collaudatore in corso d'opera, evidenziando che il Genio Civile non rispetta mai i 60 giorni previsti , facendo anche trascorrere molti mesi prima del rilascio dell'autorizzazione sismica, con la conseguente impossibilità di iniziare i lavori anche in presenza di regolari permessi a costruire, con grave danno economico rispetto al programma di investimento imprenditoriale.
7) Imporre che tutte le pratiche edilizie ed urbanistiche da presentare agli Uffici competenti debbano essere presentate solo su supporto informatico e/o per via telematica. Infatti non è più possibile che ogni Ufficio competente richieda sempre almeno due copie cartacee complete del progetto con problema anche per l'archiviazione di dette pratiche, in polverosi cantinati.
8) In presenza di un Piano Urbanistico Particolareggiato, il successivo Permesso a costruire deve essere legittimato sempre (non a discrezione) dalla sola autocertificazione da parte del progettista, avendo il P.U.A. già definito a monte : parametri, indici, distacchi, materiali, planivolumetrico,ecc.
9) Limitare i Regolamenti Attuativi delle Leggi relativi allo snellimento procedurale, in quanto la dirigenza, privata dal potere decisionale, cerca sempre, attraverso strumentali interpretazioni, di impadronirsi di nuovo dell'iter procedurale snellito.
10) Modificare le norme previste dal D.vo 163/2006 per quanto riguarda gli affidamenti progettuali. Eliminare la possibilità della progettazione interna agli Uffici con compenso del 2%. Tale privilegio ha di fatto bloccato ogni possibilità di produzione del reddito da parte dei liberi professionisti che sono esclusi quasi sempre dagli affidamenti, in quanto i dipendenti non vogliono rinunciare all'appetibile insperato ulteriore guadagno, facendo, in tal modo, concorrenza sleale ai liberi professionisti e sguarnendo gli uffici pubblici del personale necessario per le attività ordinarie.
Il risultato è che i progetti elaborati dagli Uffici spesso sono impresentabili (non avendo gli strumenti operativi ed in alcuni casi le competenze) ma ugualmente validati in quanto , in tal caso,non vi è differenza tra il ruolo del controllore e quello del controllato.
Inoltre il limite dell'esperienza tecnica, previsto nelle gare di affidamento, dovrebbe essere sempre esteso almeno agli ultimi 20 anni, in quanto il limite dei 10 anni previsto non è compatibile con la crisi di mercato che da più di dieci anni si manifesta. Non è possibile, infatti, che un professionista che ha progettato una scuola 11 anni prima della gara, non sappia più progettare. Si elimina, in tal modo, il valore della stessa laurea !!. Vi è necessità, inoltre, di individuare un Centro Unico per le gare di affidamento progettuale che dovrebbe configurarsi nello stesso istituto regionale, evitando il proliferare di elenchi comunali e modalità di gare di ogni tipo.
Si evidenzia, inoltre, che molti finanziamenti europei non trovano collocazione per mancanza di progetti, dovuta dal fatto che gli Uffici non sono in condizione di progettare con i parametri europei e, nel contempo, non avviano le gare per gli affidamenti esterni per mancanza di coperture di bilancio che, invece, per tale tipo di finanziamento, potrebbero essere espletate anche sub-conditio all'avvenuto finanziamento, salvo il riconoscimento comunque della sola quota parcellare del progetto preliminare, in qualità di rimborso spese..
Queste ed altre procedure di snellimento possono trovare spazio nei deliberati governativi. Confedertecnica Campania si riserva di esplicitare in modo più puntuale quanto sinteticamente espresso.
Sperando nell'accoglimento delle proposte, inviamo cordiali saluti. Arch. Marco Ciannella- Presidente Confedertecnica Campania