ALIA PIENAMENTE EUROPEA SOLO COLPENDO DEBITO PUBBLICO, EVASIONE FISCALE, BUROCRAZIA
Davanti ai Consoli di Milano i richiami di Squinzi (Confindustria) e Patuelli (Abi)
Quella che – speriamo! – sta volgendo al termine non è la crisi del capitalismo, ma nel capitalismo. Perciò, se vogliamo la ripresa, dobbiamo correggere i nostri strutturali difetti e non limitarci ad abbaiare all’Europa, all’euro, ai mercati come fossero i soli responsabili della nostra non felice situazione.
Anche se – va sottolineato con vigore – come non c’è un fosso se non ci sono due rive, l’egoismo e l’ottusità dei tecnocrati e dei neoliberisti ha innalzato una ben alta sponda.
Se ne è parlato all’incontro “Dall’Italia al mondo. Un approccio comune per uscire dalla crisi” organizzato dal Corpo Consolare di Milano – il secondo al mondo sul filo di lana con New York – a Palazzo Cusani di Milano.
Saluti istituzionali del Gen. B. Antonio Pennino, Comandante militare Esercito Lombardia; di Emilio Fernandez-Castagno, Console generale del Regno di Spagna e Decano del Corpo Consolare di Milano e della Lombardia; di Giuseppe Priolo, Prefetto vicario di Milano; di Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano.
Interventi di due alti esponenti dell’economia e della finanza: Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria e Antonio Patuelli, Presidente dell’Associazione Bancaria Italiana.
Moderava l’incontro Giancarlo Mazzuca, direttore de Il Giorno (a raccoglierli tutti è stata l’infaticabile Patrizia Signorini, Console generale onorario della Repubblica di Lettonia e vice decano del Corpo Consolare).
Non nuovi, ma sempre interessanti e autorevoli i richiami dei relatori: priorità del pagamento alle imprese dei debiti della pubblica amministrazione (finora solo 20 miliardi su 100); nella giusta direzione il decreto legge sulla flessibilità d’ingresso al lavoro; bene la spending review, ma attenti a tagliare troppo, come l’Ice, che aiuta il 75% delle nostre imprese all’estero; ridurre fortemente le tre grandi anomalie italiane, il debito pubblico, l’evasione fiscale, la burocrazia (“Nel tempo, 8 anni, che ho impiegato ad ampliare il mio stabilimento di Mediglia ne ho costruiti altri 12 all’estero”Squinzi).
E soprattutto c’è bisogno di un ragionato ottimismo.
Basta attese di stangate, di risorse sotto il materasso per paura, la nostra economia è totalmente integrata con l’Europa, occorrono volontà e responsabilità etica.
Secondo il Presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia Achille Colombo Clerici “I reiterati richiami da parte di Patuelli e Squinzi all'esigenza di rilanciare l'edilizia, che e' il motore piu' diretto ed immediato per il traino dell'economia, deve indurci a riflettere sul fatto che non e' sufficiente potenziare l'edilizia pubblica e gli appalti pubblici, trascurando il sostegno al mercato immobiliare, per invertire la tendenza.
Giorgio Squinzi ha citato, come indicatore della profonda crisi del settore, il calo della produzione del cemento da 52 milioni di tonnellate annue agli attuali 20 milioni: con la previsione di un'ulteriore riduzione del 9 % .
Vorrei aggiungere che, secondo i dati internazionali in possesso dell'Istituto Europa Asia, in Italia si e' avuta, negli ultimi 5 anni, una contrazione degli investimenti fissi (rispetto al dato tendenziale registratosi fino al 2007) che ci ha portati a ben 60 miliardi annui in meno, dei quali 55 per il settore privato e solo 5 per il settore pubblico.
Tale contrazione ha interessato per lo 0,6 % del PIL il settore delle costruzioni e del real estate e per lo 0,5 % il settore produttivo industriale.
E questo ulteriormente testimonia della fondatezza della analisi fatta sia da Squinzi, sia da Patuelli.
Il sostegno del mercato e' dunque la condizione imprescindibile per rilanciare gli investimenti fissi nel campo edilizio; e la riduzione del carico fiscale sugli investimenti a reddito dei risparmi privati e' il passaggio obbligato.
Soprattutto considerando che nel nostro Paese ci troviamo in condizioni di totale assenza di investimenti pilotati "strategici" a sostegno del mercato immobiliare: le uniche situazioni protette sono episodiche e di nicchia essendo legate alla gestione dei fondi immobiliari e delle Sgr.
Occorre, dunque, oltre che una moratoria reale anche una moratoria psicologica, come tra l'altro evidenziato da Patuelli ; ma nei confronti del risparmio diffuso e non solo di quello amministrato.
La riforma catastale in atto, tuttavia, pur senza produrre attualmente effettivi introiti fiscali, non sapendosi dove ci condurra', tiene costantemente sotto pressione psicologica negativa i risparmiatori che hanno investito o intendono investire nel mattone.
E' veramente un bell'affare.
Patuelii ha parlato, piu' in generale, di masochismo italiano; io parlerei di dabbenaggine e di sciocco e populistico conformismo.»
DATI - Istituto Europa Asia
Calo 2012. (percentuali di PIL.) di investimenti fissi nei diversi settori:
Costruzioni e Real Estate -0,6 %
Produzione industriale - 0,5%
Servizi Locali. -0,5 %
Trasporti. -0,4 %
Utilities. -0,3 %
professioni, finanza, servizi privati. -0,3 %
salute, -0,2 %
educazione, pubblica amministrazione, difesa risorse primarie -0,2 %
Foto: Achille Colombo Clerici con
- Antonio Patuelli
- Giorgio Squinzi
- Benito Benedini
- Rosario Alessandrello
Tavolo di lavoro Consiglio Notarile di Milano
Accompagnati dal Presidente, il Consiglieri Dott. Luigi Arborio Mella e avv. Cesare Rosselli hanno partecipato il 24 marzo nella sala-biblioteca del Consiglio Notarile di Milano al tavolo di lavoro organizzato dal Presidente dell’Ordine dei Notai di Milano, dottor Arrigo Roveda, con l’obiettivo di analizzare le criticità e le opportunità del nuovo sistema introdotto dalla Legge di Stabilità del 27 dicembre 2013 che prevede il deposito del prezzo delle transazioni immobiliari sul conto corrente bancario, a cio' dedicato dal Notaio rogante.
Infatti, affinché le nuove disposizioni entrino in vigore, è necessario attendere il decreto attuativo, che sarà emanato entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della Legge di stabilità (1 gennaio 2014).
Il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sarà adottato su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia, sentito il parere del Consiglio nazionale del Notariato, che ha così convocato le Associazioni rappresentative del settore.
Oltre ad Assoedilizia, erano presenti esponenti di Aspesi, Assimpredil, Assilea, Aici, Anaci, Fimaa Milano e Fiaip Milano.
E' nota la posizione di Assoedilizia:
Secondo la Legge 147/2013 (SO 87 alla GU 302) il notaio o altro pubblico ufficiale e' tenuto a versare su apposito conto corrente dedicato l'intero prezzo o corrispettivo, ovvero il saldo degli stessi, se determinato in denaro, oltre alle somme destinate ad estinzione delle spese condominiali non pagate o di altri oneri dovuti in occasione del ricevimento o all'autenticazione, di contratti di trasferimento della proprieta' o di trasferimento, costituzione od estinzione di altro diritto reale su immobili o aziende.
- Eseguita la registrazione e la pubblicita' dell'atto ai sensi della normativa vigente, e verificata l'assenza di formalita' pregiudizievoli ulteriori rispetto a quelle esistenti alla data dell'atto e da questo risultanti, il notaio o altro pubblico ufficiale provvede senza indugio a disporre lo svincolo degli importi depositati a titolo di prezzo o corrispettivo.
- Gli interessi sulle somme depositate, al netto delle spese di gestione del servizio, sono finalizzati a rifinanziare i fondi di credito agevolato, riducendo i tassi della provvista dedicata, destinati ai finanziamenti alle piccole e medie imprese.
« Si tratta di una normativa del tutto sconcertante.
Le somme di denaro, costituenti corrispettivi a saldo delle compravendite, si trasferiscono nella disponibilita giuridica del notaio ( sia pure con gli ovvi correttivi della impignorabilita' e non ereditabilita': ci mancherebbe altro ! ); con l'obbligo, di trasferimento al legittimo avente diritto, sottoposto ad una condizione potestativa dipendente dalla volonta' stessa del notaio soggetta, beninteso, al termine di legge per la registrazione dei rogiti.
Se il notaio non ottempera ovvero incorre in errore, risponde sul piano obbligatorio.
Nella smania di reperire fondi per le diverse esigenze il legislatore si dimentica delle piu' elementari norme di garanzia verso i cittadini.
Queste disposizioni infatti non offrono certezza alcuna per i cedenti-venditori.
Senza dire della possibilita' di malversazioni da parte del notaio, che tuttavia non sono da escludersi, va considerato che il notaio purtroppo non e' lo Stato, anche se esercita una funzione pubblica.
Egli e' pur sempre un professionista persona fisica, soggetta a tutte le manchevolezze ed i limiti della persona fisica.
Consideriamo i casi di impedimento, per morte, incidente, malattia, incapacita' fisica o mentale, scomparsa.
Eredi e sostituti, tutori-curatori ( sotto il controllo della magistratura ) devono comunque agire per disporre la liberazione delle somme dal conto corrente bancario.
E' assurdo, comunque, ed inammissibile che la legge sostituisca al debitore contrattuale un terzo, persona fisica, il quale diviene il debitore del cedente per quanto attiene al prezzo pattuito.
Se la finalita' della normativa e' quella di garantire il compratore dal rischio di trascrizione di atti successivamente stipulati, e nel contempo quella di procurare un finanziamento di attivita' ritenute socialmente utili,
lo scopo potrebbe esser meglio raggiunto prevedendo la costituzione di uno speciale conto corrente bancario, intestato al cedente-venditore o sotto la responsabilita' della banca ( con ogni cautela necessaria: impignorabilita',non ereditabilita' etc. ) sul quale versare le somme rappresentanti il corrispettivo della vendita, senza disponibilita' materiale, da parte del cedente, delle stesse sino a benestare liberatorio del notaio.
Altra via potrebbe essere quella della responsabilizzazione della Banca per quanto attiene al versamento della somma al cedente ( la banca incassa direttamente il prezzo e resta impegnata verso il cedente ): il tutto, beninteso, sempre soggetto al benestare del notaio.
Ovviamente nulla impedisce di vincolare i relativi interessi alla destinazione ritenuta di pubblico interesse.
Le vie della ripresa : "LA DELEGA FISCALE"
Il monitoraggio: Ogni sei mesi le entrate verranno verificate sino al livello comunale
Lotta all’evasione.: Sotto tiro le operazioni con lo scopo prevalente di un risparmio indebito
Il mondo immobiliare guarda con attenzione, per non dire con apprensione, alla riforma del catasto. Perché l’attribuzione di valori di mercato, sia di compravendita che locativi, definirà una base imponibile enormemente più ampia. E su questa base imponibile si applicheranno le miriadi di imposte che oggi fruttano agli erari statale e locali una cinquantina di miliardi.
Se raddoppiasse, senza ritarare le imposte, questa raddoppierebbero quasi automaticamente.
Il problema del controllo sull’applicazione futura dei tributi sta diventando quindi il nodo
centrale della questione.
Del resto basta dare un’occhiata alla tabella qui a destra per rendersi conto del terremoto in vista. È vero che non si tratterà di un semplice passaggio dai valori oggi in vigore (rilevati a fine anni Ottanta) a quelli “veri”, perché entrerà in scena un algoritmo in cui questi saranno corretti da una nutrita serie di coefficienti relativi alle specifiche condizioni dell`immobile, in modo da evitare che si tratti di un “catasto dei borsini”. Ma il dato di partenza è quello. Il problema dell’invarianza di
gettito, davanti a questa prospettiva, è quindi cruciale e dovrà trovare una formulazione migliore
nei decreti legislativi rispetto a quella, onesta ma necessariamente incompleta, del testo della delega. Nell’articolo 2, comma 3, lettera 1) della delega (votata oggi in Senato, passerà alla Camera per il sì definitivo) si parla di “garantire l’invarianza del gettito delle singole imposte il cui presupposto e la cui base imponibile sono influenzati dalle stime di valori patrimoniali e rendite”, prevedendo “la modifica delle relative aliquote impositive, delle eventuali deduzioni, detrazioni o franchigie” (in particolare l’Imu, dice la delega). Alla successiva lettera m), poi, questa garanzia verrebbe rafforzata da un “meccanismo di monitoraggio, attraverso una relazione del Governo da
trasmettere alle Camere entro sei mesi dall`attribuzione dei nuovi valori catastali, nonché attraverso
successive relazioni, in merito agli effetti, articolati a livello comunale, del processo di revisione di cui al presente articolo, al fine di verificare l`invarianza del gettito e la necessaria gradualità, anche mediante successivi interventi correttivi”.
La formula scelta, però, nonostante l’evidente buona volontà del legislatore, non sembra possa
tener conto della complessità del meccanismo impositivo immobiliare. “In tutti i rilievi internazionali – spiega Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia – non si evidenzia mai
il dato di imposizione fiscale sugli immobili ma il rapporto tra gettito del settore e Pil. Da qui nasce l’equivoco sulla pressione fiscale: non si ragiona mai su quanto e come le varie categorie di contribuenti concorrono a formare quel gettito. Si genera così una distorsione sull`osservazione
del fenomeno, che si ripercuote poi nella norma”.
L`intervento generalizzato sulle basi imponibili, quindi, potrebbe essere governato con qualche difficoltà. Alla lettera m) dello stesso comma, infatti, si prevede un meccanismo di monitoraggio per verificare l’invarianza del gettito, stabilita con la lettera 1), a livello comunale. Questa relazione consente sì al governo di verificare l`invarianza, però a livello generale, previo monitoraggio a livello comunale. Il meccanismo, quindi, stando alla lettera della norma, rischia di provocare una colossale revisione ogni semestre; oltretutto non sembra esserci un nesso diretto tra il monitoraggio
delle variazioni a livello comunale e il ripristino dell`invarianza di gettito allo stesso livello di municipio.
Non solo: nella norma si parla di priorità rispetto alla questione dell`invarianza, mettendo l’Imu al primo posto, ma nel frattempo è saltata fuori la Tasi che è praticamente la stessa cosa.
“Un cambiamento contemporaneo di tutti i valori non sembra opportuno. Forse sarebbe meglio
procedere gradualmente prosegue Colombo Clerici senza continuando, comune per comune, con le operazioni di revisione a livello di microzona, come già fatto a Milano e Roma, su tutto il territorio nazionale, in base all’articolo 1, comma 335 della legge 3n/2005”.
IL QUADRO
Sono troppe le variabili di cui tenere conto e i comuni difficilmente accetteranno di essere legati a un divieto di incassare più tasse
Le differenze
La differenza tra il valore catastale attuale e il valore di mercato, che sarà la base di partenza per la riforma
IL BILOCALE ABITAZIONE PRINCIPALE
Città Valore catastale Valore di mercato Differenza %
Roma 112.794 422.500 +274
Milano 110.842 390.000 +252
Torino 62.471 214.500 +243
Firenze 74.618 221.000 +196
Bari 71.364 156.000 +118
UN TRILOCALE IN PROVINCIA
Città Valore catastale Valore di mercato Differenza %
Termini 70. 496 95.000 + 35
Innerese (Pa) 78.956 114.000 +44
Ercolano (Na) 101.515 166.250 + 64
Magenta (Mi) 115.614 147.250 + 27
Alessandria 188.930 209.000 +10
Tivoli (Rm)
LA CASA PER LE VACANZE
Città Valore catastale Valore di mercato Differenza %
Madonna di
Campiglio (Tn) 87.199 510.000 +484
Arbatax (Og) 32.537 102.000 +213
Albenga (Sv) 61.169 163.200 +167
Roccaraso (Aq) 74.184 178.500 +140
Termoli (Cb) 52.059 81.600 +57
MONOLOCALE DA AFFITTARE A STUDENTI
Città Valore catastale Valore di mercato Differenza %
Roma 75.485 252.000 +234
Milano 34.489 136.800 +297
Palermo 10.932 57.600 +427
Perugia 18.871 72.000 +281
Bologna 46.853 108.000 +130