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Attività simica in Campania In evidenza

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ImmagineI due terremoti principali avvenuti il 20 Gennaio 2014 nell’area del Matese (4,2 alle 08.12 e 3,7 alle 08.55) sono localizzati nella stessa regione che si era attivata con l’evento di magnitudo 4,9 del 29 dicembre 2013. Le profondità sono comprese tra 8 e 18 km, in accordo con quelle degli eventi verificatisi a partire dal 29 dicembre. Ad entrambi gli eventi sono succedute decine di micro repliche. I meccanismi focali sono analoghi a quelli calcolati per l’evento del 29 dicembre, ossia un movimento estensionale su una faglia normale orientata nordovest-sudest. Esistono, a nord e a nord-ovest dell’area interessata dalla sequenza sismica di questi giorni, due faglie ben note (faglia di Bojano e Faglia Acquae Iuliae) e alle quali sono stati associati alcuni dei più forti terremoti della storia di queste zone come quelli del 1456 (magnitudo 7.2), del 1688 (magnitudo 7.0) e del 1805 (magnitudo 6.0). Gli epicentri delle repliche localizzati finora delineano una struttura allungata in direzione nordovest-sudest estesa per circa 10 km. L’epicentro della scossa principale risulta al centro della distribuzione delle repliche, come se la faglia si fosse propagata in entrambe le direzioni (verso nordovest e verso sudest) a partire da esso. Sebbene queste localizzazioni siano preliminari e potrebbero cambiare nelle analisi attualmente in corso, questo allineamento NO-SE potrebbe rappresentare la traccia della faglia all’origine del terremoto.
L’associazione, quindi, della sismicità in atto con una faglia già nota rimane al momento problematica ed irrisolta. Le faglie che si sono riattivate a partire da fine dicembre scorso non sono le stesse che hanno originato il sisma del 1805 ma altre parallele alle prime. Quindi, per ora, la riattivazione interessa faglie “secondarie”. Sono in corso a tal proposito analisi dei dati sismologici per discriminare la geometria e la cinematica della faglia attivatasi con l’evento del 29/12.

Redazione INFORMAZIONETECNICA.IT
Dott. Geol. Agostino Ferrante
Dott. Geol. Antonino Caruso

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